Valentina Cameranesi

Da un altro punto di vista

Valentina Cameranesi

Ci siamo recati a Milano per incontrare Valentina Cameranesi, designer e direttore creativo originaria di Roma. Ci ha accolti a casa del suo compagno, Enrico Pompili, con il quale condividono uno studio di consulenza creativa e scenografia.

Molto sicura di sé, ci racconta i progetti passati e attuali, che vanno dalla progettazione di stoviglie esclusive per una cena di Natale a un'installazione in un ex salone di parrucchiere in Francia. Abbiamo condiviso una bella mattinata passeggiando per Castel Morrone, Corso Indipendenza fino a Piola, dove ci ha portato nel suo caffè preferito vicino a SEM, la galleria che produce i vasi di marmo così caratteristici del suo lavoro. Ci è piaciuto molto scoprire Milano attraverso i suoi occhi e speriamo di incontrarla di nuovo in futuro. Per saperne di più sul lavoro di Valentina, visitate il suo sito web e instagram.

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NT - Con quali tre parole definirebbe il suo lavoro?

VC - Tensione, flusso, tattilità.


NT - Qual è il suo processo di pensiero per la direzione artistica quando inizia un progetto?

VC - Ho la fortuna di poter contare su un partner professionale, Enrico, e questo mi permette esordi molto diversi, magari una commissione o un progetto editoriale.... Tutto nasce dal costante dialogo e scambio di idee tra noi. Per quanto riguarda i miei progetti personali, come i miei oggetti e le mie cose, fanno parte di una sorta di storia infinita e non detta, quindi è difficile descrivere come iniziano. Da una tecnica o dal ricordo di un dettaglio di un film, improvvisamente qualcosa emerge e inizia a prendere forma.

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NT - Quale parte del suo lavoro le piace di più?

VC - Forse la collaborazione dinamica e il dialogo costante con i fotografi quando si deve costruire un'immagine, o le conversazioni con l'artigiano che realizza fisicamente il pezzo, sono sempre stimolanti e interessanti.


NT - Quali sono le sue ispirazioni quotidiane?

VC - Non sono una persona quotidiana; forse sono più una persona mensile. Chi mi conosce bene sa che ho delle fasi e che posso diventare ossessionata in modo molto meticoloso e piuttosto "nerd".

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NT - Qual è il materiale che preferisce lavorare e vorrebbe esplorarne altri?

VC - In generale, mi piacciono i materiali naturali e cerco di combinarli con una forma che non si opponga ad essi, ma che ne sottolinei gli aspetti interni.


NT - In quale progetto si identifica maggiormente?

VC - Il processo è piuttosto lungo, quindi ogni progetto ha un significato speciale per me. Sicuramente molto densa e profonda è stata la mostra di Tolone con Villa Noailles, allestita in un ex salone da parrucchiere. Lì ho potuto integrare i miei progetti in un ambiente specifico, non reale ma plausibile.

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NT - C'è un artista con cui le piacerebbe lavorare?

VC - Mi sento fortunato a poter collaborare con molte persone - artisti, fotografi, ecc. -che ammiro, rispetto e amo. Forse una nuova sfida potrebbe essere quella di collaborare con un grande tappezziere o intagliatore di legno.


NT - Se potesse riportare in vita un artista o un designer, chi sarebbe?

VC - Betty Woodman, ma forse anche Pino Pascali, non è facile sceglierne uno!


NT - Cosa le piace di più del vivere a Milano?

VC - È abbastanza pratico. È un posto relativamente piccolo, quindi è facile rimanere attivi e incontrare persone con cui lavorare.

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NT - Consigliaci...


NT - Un libro?

VC - Caro Michele di Natalia Ginzburg.


NT - Un film?

VC - Penso che le liste possano essere solo temporanee, ma direi L'uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento. Adoro la scena di apertura nella galleria, anche se è un po' violenta.


NT - Un'opera d'arte?

VC - Come ho detto, non sono molto bravo a fare liste, ma a Milano sono rimasto molto colpito da una serie di piccole vedute del Vesuvio di De Nittis sulle pareti della GAM [Galleria d'Arte Moderna] di Milano.


NT - Un ristorante a Milano?

VC - Osteria Grand Hotel, è piuttosto unica e bella. È un po' lontano dal centro, ma vale la pena andarci.


NT - Un posto a Milano?

VC - Il cinema Arlecchino è bellissimo e spero che non chiuda mai. E il museo PAC [Padiglione d'Arte Contemporanea]. Penso che sia uno spazio molto elegante e adoro i dettagli della scala.


NT - Una via di Milano per una passeggiata?

VC - Corso Italia ospita architetture di Luigi Moretti e Luigi Caccia Dominioni, per cui vale la pena fare una passeggiata.

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