Tessa Rose Vardy

Da un altro punto di vista

Tessa Rose Vardy

A Tessa piace Barcellona, dove vive mentre studia matematica e programmazione, per la sua somiglianza con la sua città natale, Port Elizabeth.

Nella sua casa abbiamo trovato le foto dei suoi amici e della sua famiglia in Sudafrica. L'abbiamo conosciuta attraverso Instagram, una piattaforma su cui espone i suoi lavori: nature morte virtuali in 3D. Li realizza nel tempo libero e ci dice che vuole iniziare a materializzarli con la ceramica. Scoprite di più sul suo lavoro su Instagram e sul suo sito web.

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D - Cosa l'ha spinta a sperimentare il 3D?

R - Ho iniziato a sperimentare con la fotografia e attraverso di essa ho capito che ero molto più interessato agli oggetti che alle persone. Ho iniziato a sentirmi davvero ispirato dagli oggetti in certi spazi. Il lavoro di Anny Wang ha avuto una grande influenza su di me. Dopo aver visto il suo lavoro ho scritto un messaggio a uno dei suoi collaboratori (Tim Söderström) per sapere quale fosse il programma migliore per iniziare. Giocando mi sono reso conto che potevo sperimentare la scultura in 3D e che potevo creare qualsiasi cosa con le texture che volevo (vetro, marmo, legno, ecc.). Questo mi ha aperto un mondo intero, perché le possibilità erano infinite. Man mano che progredivo, ho cominciato a divertirmi all'idea di creare qualsiasi tipo di forma e ho iniziato ad allontanarmi dalle forme convenzionali, attratto dalle forme astratte.

D - Chi sono i suoi riferimenti creativi preferiti?

R - Anny Wang, Claudia Mate, Eva e Franco Mattes, Francesca Woodman, Peter Fischli ed Ezequiel Pini.

D - Dove vorrebbe che andasse la sua carriera e quali progetti ha in mente?

R - Quello che voglio davvero è applicare il mio 3D agli spazi interni o alla scenografia. Sento di essere in grado di materializzare qualsiasi scena mi passi per la testa; è una sensazione fantastica. Vorrei dare vita alle cose che mi ispirano, come i mobili anni '80 o le ceramiche classiche spagnole. Ho iniziato a collaborare con Giorgia Righetti, un'artista locale che vende mobili nel suo negozio di Poble Nou (Leseines). Abbiamo in programma di realizzare una mostra con i suoi mobili e le mie interpretazioni in 3D degli oggetti che vende. Abbiamo pensato che potesse essere interessante, visto che abbiamo un'estetica simile. Mi interessa fare mostre che comprendano più di un mezzo, non solo la fotografia o il 3D. Trovo interessante fondere entrambi i mondi, quindi ho voluto lavorare anche con i mobili.

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D - Con chi le piacerebbe lavorare?

R - Mi piacerebbe lavorare con fotografi, ceramisti, designer e artisti interessati alle mie stesse cose. Per esempio, mi piacerebbe collaborare con i ceramisti, perché nel mio lavoro c'è molta ceramica; trasformare qualcosa di loro in 3D o pensare a possibili pezzi di ceramica da realizzare in 3D.

D - Può consigliarci un libro?

A - I modi di vedere di John Berger.

D - E un ristorante?

A - Betty Fords, nel quartiere Raval di Barcellona.

D - Un film?

A - Le margherite, commedia drammatica cecoslovacca del 1966 diretta da Věra Chytilová.

D - Un luogo?

A - Spiaggia di Bakoven a Città del Capo.

D - In quali occasioni indosserebbe gli abiti che indossa nelle sue foto?

R - È un capo di abbigliamento molto versatile. Potrei indossarlo il venerdì sera, per una cena con un'amica o come outfit casual per il giorno.

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