Giorgia Righetti

Da un altro punto di vista

Giorgia Righetti

Giorgia Righetti è la ragazza dietro @leseinesmoblesvintage, un progetto personale di restauro di mobili e decorazione vintage. Giorgia è nata a Rimini ma ha studiato interior design a Barcellona, dove si è stabilita 20 anni fa.

La incontriamo nel suo showroom, uno spazio che cambia continuamente a seconda dei mobili che colleziona e dove si presenta con Domingo, un enorme Labrador che, se ci si distrae, si lancia contro di noi o scappa per una passeggiata nei negozi vicini.

Nello showroom si può apprezzare il potenziale di Giorgia nel creare e trasformare lo spazio, nel mescolare i colori con classe e armonia o nel trasformare la decorazione in opere d'arte. In fondo allo spazio si trova il laboratorio dove l'artista restaura i pezzi che ha raccolto in tutta la Spagna e la Francia con il suo furgone. Lì ne esalta il potenziale, dipingendoli con colori vivaci o semplicemente ritoccando le finiture.

Giorgia è anche art director, ha collaborato con fotografi e artisti ed è aperta a ogni tipo di progetto legato alle sue passioni, l'arte, l'estetica e la decorazione vintage.

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D - Qual è il suo processo di lavoro e qual è la parte che le piace di più?

R - Probabilmente la parte più divertente del mio lavoro è la ricerca dei pezzi. Mi piace molto viaggiare con il furgone e vedere posti nuovi, come mercati e magazzini di mobili giganti, o passare mille ore a parlare con persone che condividono la mia stessa passione e da cui imparo sempre cose nuove.

D - Avete qualche tipo di filtro di selezione e come selezionate i pezzi?

R - Probabilmente ne ho uno, ma non saprei quale sia. Sono molto attratto dagli oggetti decorativi, si potrebbe dire che è un amore a prima vista, qualcosa di molto personale. Spesso non riesco a liberarmene e li porto a casa invece di venderli. Soffro sempre un po' di quel momento di compravendita, dico sempre che ho una sorta di mini diomania da arredamento.

D - Quali esperienze positive le ha regalato Les eines?

R - Un sacco di cose! È un progetto che cresce ogni giorno e che mi ha dato l'opportunità di collaborare a diversi progetti come interior designer o, cosa che mi entusiasma di più perché è un territorio nuovo per me, come art director e location scout.

D - Qual è il pezzo che è più entusiasta di trovare?

R - In realtà ho molti preferiti, vado molto a periodi, ultimamente sono abbastanza ossessionata dalle decorazioni degli anni '90. La porcellana bianca, il bambù, il metacrilato, il vetro e il marmo sono i miei preferiti, ma apprezzo ancora i classici degli anni '50 come Gio Ponti, Vico Magistretti, Jean Prouvé e Mategot. Sono anche pazzo dell'era spaziale degli anni '60 e '70, dei tappeti e dei mobili di plastica di Joe Colombo e degli interni di Verner Panton.

D - Quali disegni ammira o vorrebbe avere?

A - I mobili in metallo di Mario Botta e Philippe Starck e le forme di Peter Shire.

D - A quali altri lavori sta lavorando attualmente?

R - Ultimamente sto raccogliendo dal mio archivio foto di portali ed edifici che vorrei pubblicare in formato fanzine o mini-libro. Un altro obiettivo che mi sono prefissato per quest'anno è quello di realizzare una piccola collezione di mobili.

D - Dove vuole portare Les Eines o la sua professione in generale?

R - Voglio concentrarmi maggiormente sul design d'interni, che è quello che mi piace di più, e realizzare i miei mobili.

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D - Un libro.

R - Quella che mi rende più felice è la compilation Domus.

D - Un ristorante.

A - Il RiminiRimini dei miei genitori ad Ausias Marc, Barcellona - senza dubbio la mia salvezza quotidiana!

D - Un film.

R - 2001: Odissea nello spazio.

D - Un luogo.

R - Palais bulles di Antti Lovag.

D - Qualcosa che la mette di buon umore?

A - Il colore salmone.

D - Cosa c'è di sbagliato?

R - Penso che sia la cosa più importante di cui parlare come prima cosa al mattino.