
Da un altro punto di vista
Antonella Tignanelli
Conoscevamo il lavoro di Antonella prima di sapere che dietro le squisite ricette di Baldomero e Camping c'era lei. Quando l'abbiamo incontrata per conoscerci di persona, è emerso che abbiamo molti amici in comune... Barcellona è troppo piccola per noi! Anche se per lei il mondo è troppo piccolo: ha vissuto in Argentina, Messico, New York, Parigi, Berlino e persino in Australia.

NT - La prima domanda è: qual è il suo piatto preferito?
VC - Riso in tutte le sue forme.
NT - Da dove nasce questo legame tra estetica e cibo?
VC - Credo che il rapporto sia segnato da prima. Il cibo, e la natura in generale, non potrebbero essere più belli! Le nonne hanno sempre preparato, inconsapevolmente, cose di ineguagliabile bellezza. Il lavoro è molto meticoloso, nei villaggi, nelle campagne, da molte generazioni ormai... Quello che cerco di fare è dare un'intenzione a quell'opera e avvicinarla al punto in cui ci troviamo oggi.

NT - Con quali tre parole definirebbe il suo lavoro?
VC - Manuale, intuitivo, sociale.
NT - Quali sono le sue ispirazioni quotidiane?
VC - Il mondo che ci circonda, l'inspiegabile bellezza dei fiori, i sapori complessi e perfetti della frutta. Mi emozionano le cose molto semplici e ogni giorno mi annoiano sempre di più le cose complesse o difficili da capire. Con un ottimo prodotto al momento giusto avete tutto quello che vi serve, non avete bisogno di aggiungere molto, può essere la vostra musa.

NT - Qual è la parte del processo che le piace di più?
VC - Il momento di pensare a cosa fare, perché, per cosa, dove, come e quando, è probabilmente il mio processo preferito. Ricerca.
È molto bello implementare tutte le idee e metterle in pratica, c'è qualcosa di molto gratificante nel mettere in pratica le cose. Ma potrei passare la vita a pensare a progetti che mi renderebbero felice anche se non si concretizzano. E lo faccio.

NT - Con quale artista le piacerebbe collaborare?
VC - Agnes Varda.
NT - Chi sono le sue referenze?
VC - Nonne.
NT - Se potesse riportare in vita un artista, chi sceglierebbe?
VC - Dalí, e io andavo a cena con lui.
NT - Cosa le piace di più del vivere a Barcellona?
VC - Mi piace vivere qui perché c'è un sentimento di comunità molto forte tra creativi, chef.... Le persone si aiutano e si sostengono a vicenda. È anche un luogo in cui si può avere tempo e spazio per sviluppare la propria lingua in pace e tranquillità, senza sentire la fretta del mondo esterno che si ha in tante altre città.
